Il labirinto è il simbolo che contraddistingue la nota casa d’arte orafa Ventrella e che, come sostiene Paolo Ventrella, discendente dell’antica famiglia di gioiellieri napoletani, “rappresenta la condizione umana, sempre in continua ricerca, in un dedalo di strade in cui è difficile trovare un’uscita”. Ma il dedalo intricato è soprattutto fonte di ispirazione per chi, attraverso l’arte, è impegnato in un costante rinnovamento di stile, in un processo di continua innovazione di prodotti e di ricerca di materiali sostitutivi e in uno sforzo creativo inalterato nonostante il trascorrere degli anni. Il marchio Ventrella è oggi leader nel settore orafo, per le capacità sorprendenti di stare al passo con i tempi, attraverso un raffinato mix di tradizione, artigianalità e stile creativo che rende ogni singolo gioiello un’opera esclusiva, riflessa nel mito di un marchio riconoscibile e senza tempo.
L’avventura del fondatore Giuseppe Ventrella inizia a Napoli nel 1850 nello storico palazzo San Teodoro, dove impara l’arte orafa e contemporaneamente coltiva una particolare inclinazione imprenditoriale che lo porterà a conquistare ben presto l’intera città con le sue produzioni raffinate ed esclusive. Ed è proprio nello splendido scenario della Riviera di Chiaia che Giuseppe dà vita all’azienda Ventrella Gioiellieria, dove, nello stesso luogo in cui prendono vita le sue splendide creature, riceve clienti facoltosi e amanti del bello, in un ambiente suggestivo e di forte coinvolgimento del cliente attraverso esperienze dirette nel laboratorio di produzione che diventa un vero e proprio showroom. Nel 1873 i figli Achille ed Oreste proseguono l’attività del padre sempre nel segno di un’artigianalità tipicamente partenopea.
Achille lascia un segno indelebile nella storia della gioielleria; da esperto collezionista e appassionato di opere d’arte, guida la gioielleria con notevole maestria. A lui si deve la consacrazione del marchio, oggi tra i più importanti della tradizione partenopea grazie alla continua evoluzione stilistica dei suoi manufatti.
Questo risultato è stato possibile per il sostanziale approccio alla qualità totale che coinvolge non solo aspetti legati alla manifattura ma anche la continua e diretta formazione della manodopera, con le lezioni di tecnica del gioiello francese, e la ricerca tradotta nei bozzetti ideati dalla famiglia e da disegnatori famosi, come i numerosi artisti che frequentano l’atelier Ventrella, tra tutti lo scultore Giuseppe Di Pietro.
Diverse, infatti, sono le opere create utilizzando nuovi materiali, come le resine colorate ma anche argento, oro e rame, che, mescolando il sacro e il profano, raccontano l’essenza della napoletanità. Il dolore, la violenza e la morte, ma anche la solarità della città con le sue originali tradizioni, come l’omaggio al patrono dei miracoli, San Gennaro, espresso nell’opera IANVARIUS e Mater che onora la Madonna di Piedigrotta. Argento, oro e bronzo si uniscono, s’intrecciano e si fondono per creare opere sempre differenti dalle precedenti, ma al passo con i tempi anche nelle creazioni meno impegnative, bilanciando sapientemente l’orientamento al mercato con la voglia di continuo miglioramento, e con la ricerca di nuove opportunità e di nuovi prodotti da proporre ai clienti, anticipando le richieste dei più esigenti. “Crediamo – sostiene Paolo Ventrella – che il nostro lavoro non sia una produzione strettamente commerciale, ma un racconto che si snoda attraverso oggetti che si spiegano e parlano in primo luogo alle emozioni delle persone”.
L’azienda è senza dubbio fortemente radicata sul territorio, diventando simbolo dello stesso, ed ambasciatore della cultura partenopea nel mondo, attraverso la partecipazione ad eventi di calibro internazionale come l’allestimento, nel 2001, di una prestigiosa mostra tematica sul Labirinto al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e l’ideazione e creazione, nel 2005, de “Il Cubo d’Oro” per la Fondazione degli Annali dell’Architettura e delle Città per premiare gli architetti di fama internazionale, quali Dominique Perrault, Zaha Hadid, Peter Eisenman e Massimiliano Fuksas, che hanno contribuito alla realizzazione di opere per la valorizzazione della città, dimostrando ancora una volta come le creazioni dei Ventrella siano arte in continua evoluzione.
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